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lunedì 26 giugno 2023

Elegia di un Canto di Cuculo

Il cuculo al cuore canta canzoni,

come canzoni e parole perdute -

algide.. stridule parole! -

come canzoni mute

di vecchi Trobadori.

 

Sì!.. io sono uno di costoro: ombra viva

che di sotto il verone l'arpa accorda,

per la Luna serena..

per la Luna giuliva

e per la Notte sorda.

 

Sì!.. io sono uno di costoro: alma inquieta

di qualche Pöeta

che naufraga nel buio..

e nel buio della Vita,

e nel buio della Morte...

 

La Notte!.. La Notte!.. La Notte!..

La Notte che avvolge le trecce bionde

di Ophelia, che di Romeo il bacio intreccia

e le rose di Giulietta e le errabonde

rondini dormenti... Donde mi giacio

nella treccia

di un loro sonno.

 

La Notte!.. anzi, il Sogno!.. Il Sogno!.. Il Sogno!...

Le stelle che danzano e che tramontano...

Le stelle.. sul mare.. a poco si specchiano.

 

Ma per ora, è sera.

 

E la sera è immediatamente incanto,

come il canto del cuculo...

Ma la sera è immediatamente morta.

Sepolcro per i Sogni che risorgono.

Sepolcro per un ultimo pianto..

.. di gioia...

Dipinto di Caspar David Friedrich (1774-1840), Veduta di un Porto (Ansicht eines Hafens), Classicismo, Pre-Romanticismo, Romanticismo, Pre-Simbolismo tedesco, 1814. Olio su Tela, Dimensioni sconosciute. Collezione presso il Museo del Castello di Sanssouci, Potsdam (Germania).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XXVI Giugno AD MMXXIII.

domenica 29 gennaio 2023

Sera - Accordi del Cuore

Ascolto un trillo nella sera muta.

Si protrae. Chi è?.. è il mio cuore che suona

un vecchio pianoforte. Mi rituona

la sua nota: silenzïosa e muta.

 

Poi, un suonar di campane per il vespro:

vorrebbe parlarmi. Non sono sveglio.

No! Non lo sono: sogno; e il sogno è speglio

per la Luna. Recitiam questo vespro!...

 

Recitiamolo! Perché l’ut ha aperto

un suono come d’una litania;

perché attende quasi una Pöesia

il Cielo che, oggi, non si è ancora aperto!

 

Recitiamolo! Perché non intendo

sognare da dannato e maledetto;

perché nel buio vorrei udir e aspetto

un concento.. o un canto che non intendo...

 

Invano dico l’Ave Maria, dico

parole spasimanti e un po’ profonde,

prego Dio e le nuvole vagabonde;

qualcosa di dolce e di miele, dico

 

parole senza fine nella sera,

e nella Notte illagrimata e spenta -

poi che non ha più stelle - e mi diventa

qualcosa che.. no! non può esser la sera.

 

L’hai mai vista? Senza stelle e la Luna?...

No! Allora non diamole questo nome.

Finisco di pregare. Sono come

questa stessa Notte senza più Luna.

 

Ma il cuore trilla ancor le note mute

per una scala enigmatica di ombre,

o di ricordi, poco importa: tombe

di ossa, di ricordanze anch’esse mute!...

 

Sì, mute.. come una scala di diesis,

o un semitono strozzato da piccolo,

o un avorio non pigiato, o anche un piccolo

spasmo di altro tachicardico diesis.

 

Pigiamo insieme: l’ut che si sprofonda

come Anima che si scaglia in mare,

e lo strillo del si, andiamo a pigiare,

in questa Musica assente e profonda!...

 

Suona, oh pianoforte, la tua canzone!

Suona e di me non avere pietà!...

Il dolore che suoni e l’illusione

rugge, m’abbranca.. passa.. fugge.. e va.

Dipinto di Karl Leopold Voss (1856-1921), Il vecchio Pianoforte (Das alte Klavier), Romanticismo, Tardo-Romanticismo, Accademismo, Pre-Impressionismo, 1883. Olio su Tela, Dimensioni 29,5x37,5 cm. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica XXIX Gennaio AD MMXXIII.

domenica 22 gennaio 2023

All’Ispirazione poetica

Sali su questa cimba e andiamo verso

la Luna che si riflette nel mare!

Immagina!... Odi: ti invito a sognare;

quel mar non c’è, ma esiste nel mio Verso.

 

Dammi la destra: vogheremo insieme

perché sei vestita di bianco come

un cigno. Non cantare! La mia speme

vuol darti baci sulle dolci chiome.

 

Dammi la destra: per darti quel bacio

ho d’uopo del candore della mano

che mi dai da timida dove giacio.

Eccomi! Prendimi anche tu per mano!...

 

Seguimi! Remighiamo verso il cielo,

ogni stella è il bivio di un Dio lunare.

Ecco, ascolta! Ci invita nel suo Cielo.

Navighiamo insieme su questo mare!...

 

No! Irraggiungibile è la nostra Luna,

solletichiamo il suo specchio in un’onda.

Stringimi forte nella notte bruna!

c’è come uno splendore lì, in quell’onda.

 

Odi! Qualcuno canta come il cigno,

il nostro mare ha il nome di malia.

Sogniamo insieme! E canta ancora il cigno

parole d’infinita Pöesia.

 

Siamo affatturati! L’incantamento

ci porta tra le stelle luccicanti

che danzano gioiose nel torneamento

di tanti luccichii di bei adamanti.

 

Sì! Prenderò ancora simili sogni

dalle tue braccia bianche e dalle labbia

dei tuoi baci e dall’oro della sabbia:

non dei miei, ma dei tuoi medesmi sogni.

 

Odi? Dondola la cimba sul lago,

ti incenserò i capelli con un soffio

di salsedine dolce e un po’ di vago,

con l’acqua trasognata e un altro soffio

 

di sale mellifluo, preso dal vento

e con un piccolo lume di stella,

o di Luna, o di un altro dolce vento

che soffia leggero, perché sei bella.

 

Ma il cigno ha terminato già il suo canto,

non sento che il silenzio del suo cuore.

Così si dissolve anche il nostro canto.

Ci dissolviamo in un raggio d’Amore.

Dipinto ritrattistico di Mikhail Aleksandrovich Vrubel (1856-1910), Ritratto di Nadežda Zabela-Vrubel' nel Ruolo della Zarevna Lebed, La Principessa-Cigno, Tardo-Romanticismo, Pre-Simbolismo, Simbolismo, Post-Impressionismo russo, 1900. Olio su Tela, Dimensioni 142,0x83,0 cm. Collezione presso la Tretyakov Gallery, Mosca (Federazione Russa).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica XXII Gennaio AD MMXXIII.

venerdì 20 gennaio 2023

Uno Stornello notturno

Io amo la mia sera;

tanto silenzio le tenebre gridano,

come fiore di loto o rosa nera.

 

Amo la notte; e tu

amerai forse i miei Sogni tremanti?...

No! mi rispondi. Io allor non sognerò più.

 

Non sognerò più Amore,

e la sera è rosa nera e rosa oscura,

rosa melliflua.. amata del dolore.

Dipinto di Juan Francisco Gonzáles (1853-1933), Rose Bianche (Rosas Blancas), Tardo-Romanticismo, Accademismo, Pre-Impressionismo, Impressionismo spagnolo, 1933. Olio su Tela, Dimensioni 33,0x35,0 cm. Collezione presso il Museo de Bellas Artes de Valparaíso, Valparaíso (Cile).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Venerdì XX Gennaio AD MMXXIII.

martedì 17 gennaio 2023

Delirio elegiaco

Ti sogno, sui rosai infiniti. Ti amo.

Sui rosai che rinascono a febbraio.

Improvvisiamo! Facciamo un richiamo,

un canto improvvisato. Odi?... Febbraio

 

anch’ei ci chiama, oltre i filai del Sole,

perché vuole testimoniare questo

canto e quel coro che intessiamo e questo

prossimo campo di rose e vïole.

 

Ti sogno. Vorrei tu tornassi al mare

dei miei Sogni infiniti e delle gioie

e tornassi lietamente all’altare

del mio cuor. Tu riavrai le stesse gioie

 

e gli stessi onori di qualche Dea,

avrai gli incensi delle Primavere.

Ritorna! Ritorna! Piccola Dea!

Non credi tu sia degna di preghiere.

 

Non sei forse la Madonna, la mia

Madonna laica, la mia ombra profana,

il profano nome di Pöesia,

la mia terra?.. Una bestemmia profana!...

 

Imprechiamo insieme! Per dannarci!

E amerò per te la mia dannazione,

e il mio Inferno perenne. Per amarci.

Saremo quella stessa dannazione.

 

Danniamoci sui rosai tramontati!...

Vorrei che tu non mi dessi il silenzio.

Silenzio: parola d’innamorati.

Ti prego, se ami, parla.. ma in silenzio!...

 

Parla! E io t’amerò ancora una volta,

ti scriverò lettere senza attesa.

No! Ma ti pregherò sotto la volta

d’una tua cattedrale o d’una chiesa.

 

Ricordi? La chiesetta alluminata,

ci parliamo al raggio della Luna,

un’ora tutta melliflua e incantata..

tu non lo sai, ma eri tu la mia Luna.

 

Eri tu il quarto calice proibito

dell’ebbrezza di beltà tutta greca.

Ma anche il tuo nome, il tuo nom è proibito,

tetragramma profano che m’accieca.

 

Attendi! Il Sogno ora svanisce. Addio!

Svaniscono i ricordi. E tu non torni.

Ci salutiamo ancora. Forse è addio.

Un addio che ora mi intristirà i giorni.

Dipinto ritrattistico di James Sant (1820-1916), La Principessa Beatrice (Princess Beatrice), Romanticismo, Tardo-Romanticismo, Accademismo, Pre-Simbolismo inglese, Epoca Vittoriana, 1869. Olio su Tavola, Dimensioni 60,9x50,8 cm. Collezione presso la Royal Collection, Famiglia Reale inglese, Londra (Regno Unito).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì XVII Gennaio AD MMXXIII.


lunedì 16 gennaio 2023

Epilogo - Canto floreale alla Luna

Vorrei scriverti parole di cembalo,

parole suadenti di pianoforte.

Odi? Suona un trillo di Amore; è il cembalo

della Notte, della Vita e la Morte.

 

Vieni! Accordiamo insieme lo strumento,

tu con la voce di fiori io di laùto,

per comporre dei Versi in mezzo al vento,

al vento che grida, ma al vento muto.

 

Attendi! Io ti scriverò una Musica

come un trillo di corde di violino;

ma anche tu mi scriverai un’altra Musica,

vorrei fosse quella d’Amor divino.

 

Ecco, questa è dunque la sinfonia

del mio Inverno e della mia Primavera

e dei nostri attimi e della Pöesia;

ma attenderai con me altra Primavera?...

 

Vieni! Io voglio vestirti di bei fiori,

non perché ignuda, non sei, ma perché

saresti più bella con questi fiori

che non fan altro che chieder di te.

 

Vieni! Io voglio vederti come Dea,

oltre la tua sembianza transumana..

sì, dimmi se sei degna d’esser Dea

per una mia Pöesia antelucana!

 

No! Non saremo più insieme sul solito

prato a osservare il Sole che tramonta,

non saremo nel giardino, nel solito

prato dove la rosa ci confronta.

 

No! Non saremo in mezzo ai fiori e al miele,

e in mezzo ai mirti e alle viole suadenti,

o in mezzo agli aranci e ai limoneti o al fiele,

perché poi i fior ci siano più suadenti.

 

Addio, alba lunare, bella e sublime!

È arrivato il momento della bara:

il mio pöema chiuderà il confine,

il panno della nostra Vita amara.

 

Ma io non morirò questa Notte e tu

resusciterai ancora da domani.

Inizierà un nuovo pöema. Tu

e io uniti ancor per päesi lontani.

Dipinto di James Sant (1820-1916), Il Giardino della Signorina Martineau (Miss Martineau’s Garden), Tardo-Romanticismo, Accademismo, Realismo, Pre-Impressionismo inglese, 1873. Olio su Tavola, Dimensioni 47,0x31,3 cm. Collezione presso la Tate National Gallery, Londra (Regno Unito).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XVI Gennaio AD MMXXIII.

Epilogo - Il Poeta risponde alla Luna

Ti declamerò ancora dolci canti,

sulla tua culla, sul tuo cielo nero,

sul mio pöema lunare di tanti

istanti, sul tuo splendido sentiero.


Aspetta! Non andartene oltre, in mezzo

alle altre stelle.. e al di là dell’alba,

oltre il tuo Sole rinascente.. e in mezzo

alla nebbia invernale ardita e scialba!...

 

Resta!... Ho bisogno di te, della Luna,

poi che al tuo raggio io tempro il mio pöema,

quel raggio che altre stelle a poco aduna,

e delle tue labbia e del tuo anatema.

 

M’udrai allora cantar ancor tuo nome,

nella bellezza della Notte-vampa,

e Luna sarà sempre questo nome:

Luna per sempre etterna, oh Luna santa!

Dipinto di Jules Louis Dupré (1811-1889), Paesaggio al Chiaro di Luna, Romanticismo, Tardo-Romanticismo, Accademismo, Realismo paesaggistico francese, 1852. Olio su Tavola, Dimensioni 59,5x62,5 cm. Collezione presso il National Museum, Varsavia (Polonia).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XVI Gennaio AD MMXXIII.



domenica 15 gennaio 2023

Epilogo - La Luna dice Non sentirTi in Colpa

Odi.. sentimi e non sentirti in colpa!

Attendi!... Ancora brillerò per voi,

e per i vostri occhi; non farti colpa

se ho disdegnato i tuoi canti e i tuoi

 

sensi e le tue labbia! Non pianger tanto

perché t’ho detto che il tuo mondo è nero,

e che il tuo mondo non mi giova tanto

quando assomiglia un vecchio cimitero!...

 

Odimi e canta! Per una sol volta

ho voluto cantar a voi Pöeti.

Sì, non sentiste nemmeno una volta

prima d’ora cantar i miei occhi lieti.

 

Io sono la Luna.. la bianca Luna,

e ho disïato sfogar il mio cuore;

e sarò sempre questa amata Luna

cui gli äedi parlano d’Amore.

 

No! Non sentirti in colpa di odio umano!

So che cantando la mia beltà all’Uomo

porterai un lamento disumano

della Luna bella a un fragile atòmo!

 

Odi.. sentimi e non sentirti in colpa!...

L’Amor per una Dea non è azzardato.

Via la tristezza! assolvo la tua colpa.

L’Amor per la Luna non è peccato.

Dipinto di James Sant (1820-1916), Astronomia (Astronomy), Romanticismo, Tardo-Romanticismo, Accademismo, Pre-Simbolismo inglese, Epoca Vittoriana, 1850 circa. Olio su Tavola, Dimensioni 76,8x76,8 cm. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica XV Gennaio AD MMXXIII.