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martedì 23 giugno 2020

Madrigale - Mi svelle, o Estate, il Cuor il tuo Stridore


Mi svelle, o Estate, il cuor il tuo stridore,
donde su me tremendo ascolto il folle
Sol, con le sue aspre fiamme e il suo furore

indomito. Così, ove mi ribolle
l’esausto sangue, io mi siedo a veder
dell’orizzonte un più lontano colle

e terra ignota. Eppur, libero il ciel
come adamante di rondini in volo,
per un attimo asconde il mio doler,
né mi dolgo più, né più son io il solo.

Hans Andersen Brendekilde (1857-1942), Una Scena d'Estate, Post-Impressionismo paesaggistico danese, Inizi del Secolo XX
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì XXIII Giugno AD MMXX.

Madrigale - Delibo il nuovo Risveglio d'Estate


Delibo il nuovo risveglio d’Estate,
nel qual un po’ si rifrange del caldo
Sol la splendente chioma, e le dorate

nuvole… anch’esse ammiro nell’araldo
di quel riverbero immane con tanto
chiaror del ciel che fa il glauco spavaldo

col päesaggio dei miei occhi. Ma ammanto
di noia l’istante, l’attimo di pianto.

Ivan Konstantinovič Ajvazovskij (1817-1900), Una Scena marittima con Veliero, Romanticismo russo-armeno, Fine del Secolo XIX
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì XXIII Giugno AD MMXX.

martedì 9 giugno 2020

Tacer di Nembo amico più non sento


Tacer di nembo amico più non sento,
ma dei furenti tuoni il vagabondo
urlo. Frattanto, mi trascina il vento

a tanta terra ignota, onde un giocondo
istante si frammezza a un più crudo,
che io in cuor apprendo e nel tempo profondo.

Tale è il fulmine al buio che passa! Un nudo
Sogno lampeggia…. M’illude… m’illudo!

Edmund Blair Leighton, Tristano e Isotta, Tardo-Romanticismo inglese, Fine del Secolo XIX
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì IX Giugno AD MMXX.


lunedì 6 gennaio 2020

Tre Madrigali di Nebbie senza Rime

I. E vennero le nebbie a ricoprir
l'Immenso. Ora l'Inverno regna alle ombre
offuscate del giorno. Ora il ferale

manto di tanti spettri ulula e grida.
No! non v'è più del Sole una lanterna
scialba. Ma suonano i bronzi di Morte,

rintocchi cupi per un cuor che geme.
Nell'incanto: l'inverno, tu, io... insieme.

II. Sempre ho saputo che la voce buia
delle brume invernali m'è il gridìo
d'un corvo. E vola la gazza sui rami

scheletrici dei pioppi. Ella, oramai, urla
per l'insistente fame... e trema... e muore,
sì che la sua ombra sui piedi mi cade.

Oh corvo! dimmi tu cos'è la nebbia!
Bianca scintilla... luce... agli occhi, oblio.

III. Non veggo più me stesso al freddo speglio
del ruscelletto smorto. Ma infinite
nebbioline selvagge si precipitano

sul mio sguardo tremante. Io per il gelo
confondo il Sole con la Luna, il giorno
con il Mistero della Notte, Dea-Ecate.

Mi resta un carme di sepolcri e tombe,
nella man l'arpa che un dì fu d'Orfeo.

Johann Jungblut, Paesaggio invernale con Ghiaccio e Sole, Romanticismo tedesco, Seconda Metà del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Lunedì VI del Mese di Gennaio AD MMXX.

domenica 29 settembre 2019

Un Madrigale - Gli Spettri

Abbaïa il mio cane, e fuor sovviene
la nebbia serotina. Io so che intorno
passeggiano gli spettri; e che le cene

fumano dai camini. Cade il giorno,
e la Notte qui s'avvicina, onde ombre
tremende salgono e mi son di scorno.

E sento il dolce profumo degli astri,
il motto arguto dell'èllera al tetto,
i Sogni confezionati in bei nastri,
la solitudine, il desio, e il dispetto.

Egisto Ferroni, Una Piazza, Tardo-Romanticismo italiano, Inizio del Secolo XX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Domenica XXIX del Mese di Settembre AD MMXIX.

giovedì 12 aprile 2018

Tre Madrigali platonici e romantici

MADRIGALE - ANSIA OSCURA E PROFONDA, ETERNA E CIECA

Ansia oscura e profonda, eterna e cieca
qual Notte d'una Luna assente, ascolta!
Disperando io ti canto; e tu se'  bieca.

Più di pioggia or mie làgrime a raccolta
chiamàr osi; e le brami, oh turpe... oh infame!
ché fredda se' qual neve appena sciolta.

Tu sempre con i Sogni al cièl di rame
che il Crepùscolo allùmina sovvieni,
e m'attendi al rinato bel fogliame

dov'io m'accorgo de' tuoi occhi crudeli.

Lontàn mi dolgo, e il Desiderio preme,
vicìn m'è nausea in fìn d'un caldo Sole.
Così morrà la mia frequente speme:
la rosa rimarrà al campo di viole.

MADRIGALE - SOGNO NON SA CHE I SOGNI MENTON TUTTI

Sogno non sa che i Sogni mènton tutti,
che pàllide ne rìdono le sere,
e che l'alba or schernisce i lòr bei frutti.

Se il cuòr a codeste larve io dò che fiere
a Vanità si pìngon sì iraconde,
allòr piànger i' dovrò a est'orbe chimere.

Affoga, intanto, il senso in burrasche e onde,
e tempestoso vaga il Sentimento
e va... e va... va alle incògnite sue sponde.

Sogno! Oh Sogno! Se' tu il mio rapimento!....

Ma ne' i Sogni rivivo la mia Vita
come il mio Desiderio attende e vuole,
con questa fiamma che invano è assopita
d'un Amòr che nel cuòr segreto duole.

MADRIGALE - TANTO GIOVIN E CASTA E BIANCA E BELLA

Tanto giòvin e casta e bianca e bella!
così risplende la rosa in su' il prato,
a me contesa dall'aura zitella.

Sogno... e vorrei che a questo fiore amato
il labbro stesse a cantàr di canzone
il lamento d'un bardo intemerato.

Mancanza e Desiderio! E tu, Platone,
così mi danni a pena eterna e truce,
ché oltre i Sogni n'è vana la passione.

E presto il Sole non farà più luce....

Anelo io forse alla sua gioventù,
e a' i pètali suoi belli e al suo bel cuore.
Perduta da principio!.... E io sento più
che gioia o desiro, soltanto dolore.

John Everett Millais, Lisabetta da Messina, Preraffaelliti



Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Giovedì XII del Mese di Aprile dell'Anno del Signore Iddio Gesù Cristo, di Grazia, di Fede e di Pace AD MMXVIII.

venerdì 13 ottobre 2017

Madrigaletto di Ottobre

Può questi ésser l’ultimo mio Sole
che a ottobre a vendemmiare viene; e tace
appena dopo. Viole
rimaste senza pace!

Rosa d’Estate che geli nel prato,
vieni a contarmi i pallidi capelli!....
Càdon Sogni pe’ il Fato,
le foglie ai ramoscelli.

Perché la nebbia mi chiama per nome?
E s’erge… s’erge questo suo orbo mar;
e il mio cuòr grida come
un folle, e vuòl sognàr.

Karl Johann Fahlcrantz, Una Chiesetta in Collina, Tardo-Romanticismo tedesco, Seconda Metà del Secolo XIX



Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Venerdì XIII del Mese di Ottobre dell’Anno del Signore Iddio Gesù Cristo, di Grazia e di Fede AD MMXVII.