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lunedì 20 novembre 2017

Notte della Steppa

Ma sarà eterno l'imperante scoppio
del tuo silenzio, oh steppa? 
Oh illimitata terra!
I muschi or si scintillano al crepuscolo
come l'argento di guerra che il trotto
dei Tartari ha portato.
Ma lo detesto...
lo disprezzo. Lo sai che mi offre l'ora
del sangue in fiele de' i Sogni melliflui?
L'ora del Fato!
Frattanto un gregge di cure e di angosce
d'accanto mi precorre un'atra via,
e i postiglioni
delle mie lunghe attese
tardano nell'inconcepita neve;
e grida l'eco di quella tormenta
che v'è, ma che non vedo,
di cui sento soltanto le sventure,
e di te, o mia steppa.
E di te, allora, dimmi
quando gli occhi miei vedranno la Luna
risplendere propizia per la quiete,
e alluminare la vastità tua
che si ripete
per le orme dei polovesi singhiozzi...
quando potrò chiederle una coperta
pe' il raffreddato sonno,
o farmi ebbro dell'acquavite immane
del cuor suo blando....
Noia perenne! E taci!....
Così anche tu mi abbandoni, o mia steppa,
che nel tuo vento mi riporti gli incubi,
e mi dai in pasto all'inquieto profano
della tua solitudine malvagia,
e non mi culli
i miei desii,
e non mi canti
le tue canzoni,
o mia improvvisatrice della Sorte,
eterno Oscuro aborrito e fatàl.
E chi mi darà una calda coperta
di lana per la Notte e per l'inverno?



Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Domenica XIX del Mese di Novembre dell'Anno del Signore Iddio Gesù Cristo, di Grazia e di Fede AD MMXVII.