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giovedì 2 marzo 2017

Marzo

Ïèri era l’inverno, ‘ve io vidi e ghiaccio e neve.
La nebbia prepotente copriva di ombre i miei occhi,
e sepolcral silenzio mi si schiudeva. Lieve

mi era il giorno, sì corto, debolmente. Rintocchi
di funebri campane portava la bufera,
nell’eco sua, tra i gemiti dei suoi più nivei fiocchi.

Ma oggi, or che mi destai, ho scorto nuvole in schiera,
che mi sembrano liete, delicate. E sottile
mi è l’àër loro, nunzio che arriva Primavera.

Così da marzo ammiro le prime erbe di aprile,
sbocciar le margherite, con le quiete vïòle,
e ravvivarsi sùbito le stalle, i buoi, e il fienile.

Allor le speni cuciono con le leggere spole
Sogni e sospiri nuovi. Vorrei un raggio di Sole.



Massimiliano Zaino di Lavezzaro

Robert Gallon, Un Paesaggio inglese, Tardo Romanticismo britannico, Seconda Metà del Secolo XIX, Età Vittoriana



In Dì di Giovedì II del Mese di Marzo dell’Anno del Signore Iddio Gesù Cristo, di Fede e di Grazia AD MMXVII.

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