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mercoledì 20 luglio 2016

Allegorico Sapòr di nuovo, eterno Autunno

E incombe così presto àër del pròssimo
autunno, e il ciel nostàlgico or tramonta
mascherato nel Sole dell’agosto,
Ànima triste che bella appàr in
uno specchio mendace di ridente
Ècate dell’Estate, come Luna
che è argento sepolcrale per i teschi
degli astri assenti;
e all’orizzonte mesto, io sento andàr
i freschi umori della nascitura
vendemmia, dove il vino brinda al vacuo
tralcio che cade, prima che sia inverno,
prima che sia la neve a rènder ghiaccio
il nèttare del seno delle vette
dei colli alpini… prima che quel che io odo
vento di Morte e di Destino e Lutto
inghiotta questi epìgoni degli uòmini,
quando sarà la fine di ogni gioia,
e le foglie ingiallite conteranno
le più cupe rovine di una immane
tracotanza, e verrà eterna bufera
a cullare gli avelli di insepolte
cure, e tra nebbie resteràn soltanto,
senza tombe e ghirlande, senza fiori,
croci prive di nome.
Così è venuto Iddio a giudicàr tristo
la nostra savia follia!


Massimiliano Zaino di Lavezzaro

Philip Richard Morris, La Fine di un Viaggio, Romanticismo Vittoriano, Seconda Metà del Secolo XIX



In Dì di Mercoledì XX Luglio dell’Anno del Signore Iddio Gesù Cristo, di Grazia e di Divina Misericordia AD MMXVI

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