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domenica 19 giugno 2016

Storia dei Frammenti romantici di Quatre Bras

«E io per sempre tua!»….
Èrano i dolci sussurri che lì,
in sulla via del Tëàtro, si ùdivano,
lì, tra il passàr delle carrozze e di un
cocchio, e dei galantùomini e di dame,
mentre la Luna alluminava tetra
le vie e i pòrtici e i marmi di Parigi,
quando le ore venìvano battute
dagli stivali e dalle ronde incògnite.
«E io per sempre tua!»….
Così due ombre passeggiàvano inquiete,
quasi tenèndosi a braccetto, e strette
le destre in un abbraccio lieve, come
un soffio di invisìbile sciròcco,
guardàndosi leggere agli occhi mesti
che fuggendo cercàvansi gli ùn, con        
gli altri: un uomo e una donna, entrambi giòvini,
che tornàvano da un concerto, a marzo…
egli nervosamente alzando il volto,
di pochi detti, e tìmido nel dìr,
ella lì sorridendo allegramente
al nervosismo suo, e aggiustando casto
il suo merlato fazzoletto al seno.
«E io per sempre tua!»…
finché non risuonò un eterno addio.

«Ricòrdami, su’, nelle tue ansie lèttere,
pensa alla tua Marguerite; e poi scrìvile
una volta ogni mese! Sàmuel! Sàmuel!
Addio, per sempre!».
Èrano giunti a un molo sulla Senna,
ed ei piangeva, commosso e disfatto,
staccàndosi dal lieve abbraccio e andando
verso una cimba;
e per nascòndere il pianto non ebbe
l’ardimento di dàr un fresco bacio
alla fanciulla che lo vide allòr
svanìr tra le oidi, dove lo attendeva
un rematore. E per sempre ei scomparve.

Sàmuel John Tàylor, galantuomo inglese,
la aveva conosciuta a un ballo per
il ritornato Borbone, durante
un’ambasciata nel nome di re
Giorgio. Brindò per lei, danzò con lei…
si conòbbero, e tanto frequentàrono
per giorni e settimane i parchi, i balli,
i medèsmi concerti… insieme… e crebbe…
e crebbe in lòr l’Amore.
Ma ora che ne era?
Il Corso ritornava e baldo e infame,
e a nuove guerre già si preparava.
Sàmuel John Tàylor, galantuomo inglese,
fu ora arruolato come un colonnello
dei fùlgidi Dragoni d’Inghilterra,
e con la guerra pensò soffocàr
questo Amore impossibile.

Suonò la càrica, e i Dragoni urtarono
gli Ùssari delle scolte della Francia.
Sàmuel John vide che incontro un guerriero
gli veniva, e baldante galoppò
verso di questi, con folto cimiero;
e la sua spada al cielo scintillò,
e tra le pozze del tristo sentiero,
e ognuno dei due acciari si toccò
più di una volta, finché l’empia Sorte
non decretò per entrambi la Morte.

Cadeva il vèspero,
sui campi immani
stàvano inermi 
tanti cadàveri,
giovìni vani
pasto pe’ i vermi.
I morti urlàvano
muti tra il sangue,
e tra le bave,
e singhiozzàvano
dal labbro esangue
bestemmie ignave.

Con il cimiero a terra e lì slegato,
e con il ventre squarciato e trafitto
e con occhi più che mai disperati
morto giaceva Sàmuel.
Vicino a lui eternamente dormiva
l’Ùssaro disfidato.
Udèndolo gridàr Sàmuel gli tolse
l’elmo, e pria di morìr… oh crudèl Fato!
Marguerite! Marguerite! La sua
fanciulla amata!
Èbbero appena il tempo di abbracciàrsi,
e di scambiàrsi un bacio; per morìr
insieme… stretti, lì… avvinti e baciati,
dopo… èssersi strappata la Vita
per un Sogno di Amore. 


Massimiliano Zaino di Lavezzaro

Gioacchino Pagliei, Il Dragone Galante, Tardo-romanticismo italiano, Fine del Secolo XIX

Wollen, La Battaglia di Quatre Bras, Arte fiamminga, Secolo XIX



In Dì di Domenica XIX Giugno dell’Anno del Signore Iddio Gesù Cristo, di Grazia e di Divina Misericordia AD MMXVI

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